E' nata "Luoghi Comuni" la Fondazione della FP Cgil Nazionale

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Il 28 giugno 2007 è stata costituita la Fondazione “Luoghi Comuni” promossa dalla Funzione Pubblica Cgil Nazionale.

L’idea della Fondazione nasce dall’esigenza di affrontare con studi, ricerche, convegni e pubblicazioni, tutte le tematiche relative al funzionamento della Pubblica Amministrazione, dei servizi pubblici, dello stato sociale e delle relazioni sindacali a livello nazionale e internazionale, nonché alla storia della Federazione Lavoratori Funzione Pubblica CGIL Nazionale.

La Fondazione è stata presentata ufficialmente ad Alessandria, il 12 luglio scorso, nel quadro delle attività della Festa nazionale della Funzione Pubblica.

La presidenza è stata affidata ad Alessandro Ruggini.
Il Comitato scientifico avrà come presidente il Professor Paolo Leon (ordinario facoltà di Economia Roma tre) e sarà composto da:

 
  • Ugo Ascoli (ordinario sociologia economica facoltà di economia e commercio Università Ancona);
  • Franco Bassanini (ordinario di diritto costituzionale ed ex deputato);
  • Maurizio De Castri (ordinario di Organizzazione Aziendale Facoltà di Economia Università Roma Tor-Vergata);
  • Massimo Florio (Docente Dipartimento di Economia Università di Milano);
  • Maurizio Franzini (Docente Dipartimento Economia Pubblica Università Sapienza Roma);
  • Nerio Nesi (deputato);
  • Ida Regalia (professore straordinario nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Di Milano);
  • Massimo Roccella (Ordinario di Diritto del lavoro Università di Torino);
 

25 luglio 2007

F.E.S.I. 2014 – Istruzioni di pagamento

Comunicato sulla riunione al DAP sull'ANQ

Nota Eventi critici

 
News
 
Comunicato unitario
 

Agenzia delle Entrate

 

RIPARTIZIONE COMMA 165 E FONDO 2013

NO AI TAGLI DELLE RISORSE PER IL PERSONALE

Si è concluso nella serata di oggi il previsto incontro con l’Agenzia relativo alla ripartizione, tra dirigenti e personale delle qualifiche funzionali, delle risorse del decreto “comma 165” e della quota incentivante destinate alla remunerazione del personale per l’anno 2013.

 

Sulla questione, come già avvenuto nei giorni scorsi in Dogana, abbiamo evidenziato, unitariamente, come sia divenuto insostenibile per i lavoratori del fisco che le risorse assegnate all’Agenzia, con il Decreto Ministeriale, sulla base del raggiungimento degli obiettivi strategici nella lotta alla evasione fiscale, subiscano da anni un taglio consistente, imposto anche con il “tetto” massimo previsto per le risorse del Fondo (D.L. n. 78/2010).

 

Una situazione inaccettabile alla luce dei risultati raggiunti e del costante decremento delle nostre retribuzioni, a seguito del blocco dei contratti che dura ormai da ben sei anni.

 

Abbiamo, pertanto, unitariamente condiviso la necessità di assumere, da subito, tutte le iniziative per trovare le soluzioni in grado di scongiurare ulteriori tagli delle risorse incentivanti, peraltro già stanziate nel comma 165, così come avvenuto in altri settori dell’Amministrazione economico-finanziaria.

 

Ciò posto, al fine di non diluire ulteriormente i tempi della negoziazione, che già parte con notevole ritardo per i tempi biblici del Ministro per la definizione del Decreto, abbiamo comunque sottoscritto gli accordi sulla ripartizione percentuale del “comma 165” e della quota incentivante tra le due aree di contrattazione (dirigenti e aree), impegnando altresì l’Agenzia ad attivarsi efficacemente presso gli organi di controllo per scongiurare i tagli delle risorse, subordinando il prosieguo della contrattazione all’accettazione della proposte da noi presentate unitariamente oggi in riunione.

 

Roma, 28 maggio 2015

 
CGIL FP
CISL FP
UIL PA
SALFi
FLP
BoldoriniDi Leo
Silveri
Cavallaro
ImparatoSempreboni
CefaloPatricelli
 
 
 
 
 

 
Accordi
 
 
 
 

 
News
 
sentenza Corte Cassazione su tasse di iscrizione agli albi professionali da parte dei professionisti dipendenti in regime di rapporto esclusivo

     
     

Il 16 aprile u.s. è stata depositata la Sentenza n. 7776/2015, con la quale la Corte di Cassazione, sezione Lavoro, ha respinto un ricorso dell’INPS con cui l’Ente Previdenziale resisteva alla richiesta formulata da un Avvocato,  suo dipendente in regime di rapporto esclusivo, per avere rimborsate le tasse di iscrizione all’Albo professionale che è stato tenuto a versare nel corso degli anni per esercitare la sua attività.
La sentenza, richiamando un precedente orientamento espresso dalla stessa corte di Cassazione (sentenza n. 3928 del 20 febbraio 2007) nonché il parere del consiglio di Stato  espresso in data 23.02.11, nell’affare 678/10, ha sostanzialmente riconosciuto che, in analogia con quanto accade per nel rapporto di “mandato”, l’ente è tenuto a tenere indenne il dipendente da ogni diminuzione patrimoniale che questi posta subire in conseguenza dell’incarico, riconoscendo la legittimità della richiesta di rimborso.
Crediamo pertanto che tutti i dipendenti del comparto che per esercitare la loro attività sono iscritti ad un albo/ordine professionale, debbano scrivere alle rispettive amministrazioni per metterle in mora e interrompere i termini di prescrizione delle somme
E’ da precisare tuttavia, che questo orientamento è valido solo in caso di esclusività del rapporto professionale.
Vi alleghiamo una bozza di modulo di richiesta di rimborso, predisposta dal nostro studio legale, per la messa in mora e l’interruzione dei termini di prescrizione.
Roma, 28 maggio 2015

 
 
Per il comparto AA.LL.
Alessandro Purificato
 

 
 
 
 

 
News
 
Comunicato

    

Firmati i progetti di valorizzazione: meno pubblicità e più offerta.
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Ieri abbiamo sottoscritto il programma di valorizzazione 2015, che contiene modifiche significative al programma presentato in prima battuta. Naturalmente non tutto quello che c’è dentro ci ha convinto, in particolare il progetto che prevede l’apertura del sabato solo per i musei autonomi, che in gran parte hanno poca necessità di ampliare le aperture, ma riteniamo che il venire meno delle aperture di venerdì e del folkloristico progetto della notte di San Lorenzo sia stato già un grosso risultato che ha ridimensionato di molto la singolare pretesa di veicolare il programma come se fosse uno spot mediatico. Riteniamo altresì significativo aver modulato in maniera uniforme le tariffe relative alla prestazioni e qualificante la proposta di standardizzare la domenica delle carte calendarizzandola la seconda domenica di ottobre di ogni anno. Così come riteniamo positivo concentrare le proposte di altri progetti (patrimonio nascosto, aree archeologiche normalmente non fruibili, restauro) nelle giornate del Patrimonio, che peraltro interesseranno tutti i settori dell’amministrazione, compresi Archivi, Biblioteche e il settore amministrativo. L’ultima considerazione sul punto è che vogliamo ricordare sempre che questi progetti sono finanziati con risorse extra FUA  e che questo consente l’utilizzo delle risorse FUA verso gli obiettivi che ci siamo posti: progressioni economiche e posizioni organizzative. Quindi non comprendiamo alcune obiezioni registrate sul tavolo circa la modalità di utilizzo di questi fondi, che in base alle norme di contabilità possono essere solo destinate a finanziare questi progetti. Per quanto riguarda le posizioni organizzative abbiamo avuto ieri i primi dati della domande pervenute per i musei, circa 600, e pertanto abbiamo posto l’esigenza di verificare l’importo che dovremo definire con il FUA, tenendo conto del numero complessivo dei posti da coprire, compresi Archivi e Biblioteche, e del fatto che la somma in surplus aggiunta al programma di valorizzazione è insufficiente a coprire il costo economico delle stesse. Ricordiamo che attualmente risultano accantonati sul FUA solo i 590.000 euro previsti dai precedenti accordi e che la somma aggiuntiva allo stato prevista è di 350.000 euro, assolutamente al di sotto della cifra necessaria. Pertanto occorre un ulteriore sforzo sulla base dell’impegno che formalmente l’amministrazione ha assunto di parificare i maggiori costi con gli stanziamenti sul capitolo 1321.
Nella stessa riunione di ieri abbiamo sottoscritto pure l’accordo che regola le aperture del progetto Expò, finanziato con fondi CIPE e relativo a prolungamenti di apertura nei siti definiti nell’allegato che nel progetto riguarda il MIBACT. La somma che è stata assegnata è 1.250.000 euro e noi abbiamo definito una tariffa uniforme per tutti i siti interessati, (35 euro l’ora per la terza area e 30 per la seconda) lasciando alle contrattazioni locali le definizione dei numeri sulla base dei singoli budget assegnati. Anche in questo caso si tratta di un progetto predefinito e finanziato con risorse extra FUA e non del budget di ministero.
 

Relazioni sindacali territoriali, un punto dolente.
 

Sempre ieri abbiamo affrontato la delicata questione delle relazioni sindacali su base territoriale, che registrano sempre più comportamenti del tutto difformi dal rispetto anche delle disposizioni che lo stesso ministero ha emanato, in particolare quelle contenute nella Circolare 93. Naturalmente noi abbiamo portato sul tavolo tutte le situazioni che via via ci vengono segnalate dai territori, dai dirigenti che operano vere e proprie fughe in avanti assumendo decisioni unilaterali fino alle più fantasiose interpretazioni sulle disposizioni ministeriali, e in generale dilatando i tempi delle convocazioni al punto che numerosi Uffici non hanno nemmeno contrattato ancora i progetti locali. Pertanto abbiamo richiamato l’amministrazione all’assolvimento dei suoi obblighi negoziali a tutti i livelli, precisando che il mancato rispetto a livello territoriale comporterà l’avvio di specifiche iniziative di valutazione, anche giudiziale, dei comportamenti antisindacali e inevitabilmente potrà avere pesanti ripercussioni sul tavolo nazionale.
L’Amministrazione ci ha ributtato la palla, lamentando la mancata adesione agli interpelli avviati ai sensi della Circolare n.93 e lasciando intravedere soluzioni unilaterali sulla questione della mobilità. Sul punto noi vogliamo essere pubblicamente chiari: la mancata adesione a nostro avviso deriva esattamente dalla situazione di caos organizzativo in cui versano tutti gli Uffici e i lavoratori in questo momento ritengono, a nostro avviso sempre giustamente, di non avere necessarie garanzie in ordine alle destinazioni ed all’impiego. Perché ancora mancano anche le minime coordinate organizzative e perché ancora i dirigenti litigano tra di loro su quale è il personale di appartenenza nei rispettivi uffici. Da questo punto di vista può aiutare l’imminente nomina dei dirigenti che dovranno coprire le sedi vacanti e certo non aiuta il prolungamento dei tempi per il celeberrimo bando internazionale che dovrà reclutare i dirigenti dei Musei autonomi. Pertanto valuteremo nella prossima riunione le misure che si intendono adottare precisando che non esistono per noi atti unilaterali su questa materia e che noi escludiamo del tutto qualunque mobilità che non sia volontaria su base geografica.
Nella discussione sul punto noi abbiamo posto la necessità di verificare il protocollo di intesa sulle relazioni sindacali che allo stato è inattuato, per il sostanziale rifiuto che abbiamo generalmente registrato tra i dirigenti periferici rispetto alle modalità di confronto tecnico che doveva essere posto fuori dalla fruizione dei permessi sindacali. Sul punto abbiamo concordato di rivedere il protocollo per individuare modalità di confronto che non consentano di esaurire il monte ore a disposizione sia per le RSU che per i territoriali, ci siamo riservati di presentare una proposta che riesca a trovare soluzioni ragionevoli, compreso l’utilizzo delle modalità in videoconferenza e la possibilità, appunto di definire modalità di confronto nell’ambito dell’orario di lavoro senza penalizzazione per i delegati.
 

Organici: la prossima sarà la volta buona?
 

Dalla riunione di ieri è stato tolto il punto relativo al prosieguo del confronto sulla determinazione del fabbisogno professionale degli organici. Di fronte alle vibranti proteste nostre e della UIL il DG ci ha comunicato che avevano bisogno di più tempo per capire e di conseguenza darci delle risposte sui temi strettamente connessi, ovvero i passaggi orizzontali ed i passaggi tra le aree. Quindi la settimana prossima noi riteniamo si possa concludere la questione dei passaggi orizzontali e avere chiarezza sui passi normativi che si intendono fare per garantire la riapertura degli scorrimenti tra le aree. È del tutto evidente che su questo specifico punto incombe anche la questione della regia della Funzione Pubblica sulla questione degli esuberi delle province. E che tale questione, per quello che riguarda il MIBACT molto probabilmente non comporterà solo la gestione degli esuberi ma anche il passaggio di competenze in materia di tutela del patrimonio attualmente gestiti dalle province e dalle regioni. Per quello che ci riguarda non si tratta pertanto di un eventuale  mero assorbimento di personale in esubero ma di comprendere l’impatto organizzativo che potrebbe comportare il trasferimento di competenze, ovvero che tale trasferimento, che potrebbe riguardare ad esempio gli archivi storici delle province e gli istituti culturali di pertinenza non può avvenire a costo zero ma deve comportare un ampliamento della dotazione organica proporzionale alle dimensione organizzativa delle competenze che si intende trasferire. E resta come punto pregiudiziale la necessità di trovare una soluzione normativa per i passaggi di area e noi riteniamo che sulla questione sia in ogni caso arrivato il momento della mobilitazione e delle iniziative di lotta. Le cui modalità stiamo concordando e vi comunicheremo quanto prima.
Per quel che riguarda la stabilizzazione dei comandati extra blocco del turn over, che ancora ieri abbiamo richiamato al tavolo, avremo anche questo punto all’ordine del giorno della prossima riunione (fissata per venerdì 5 giugno la mattina) e verificheremo l’iniziativa normativa di prolungamento di un anno dei comandi in essere e lo stato di attuazione del DPCM di stabilizzazione.
Infine noi riteniamo che la prossima settimana sia la volta buona anche per avere la prima ipotesi di ripartizione degli organici e di definizione degli specifici fabbisogni professionali degli Uffici.
Abbiamo seguito con interesse il rigoroso lavoro di analisi fatto dal Consigliere Benzia, peraltro mai svolto prima,  ed abbiamo condiviso l’impostazione metodologica provando ad arricchirla con il nostro contributo. Ma poiché la scienza non è mai neutrale, in particolare nell’ambito delle scienze sociali, siamo curiosi di verificarne la sintesi che secondo noi sarà ardua in riferimento alla necessità di contemplare sia l’esigenza di garantire funzionalità ai nuovi modelli organizzativi che quella relativa alle esigenze politiche di governo della riorganizzazione che, a naso, non ci paiono del tutto compatibili. Ma lo verificheremo presto.
In allegato gli accordi sottoscritti.
 
 
Roma, 29 maggio 2015   

 
FP CGIL MIBACT
Claudio Meloni
 

 
 
 
Allegati
 
 

 
News
 
Sentenza Corte Cassazione su tasse di iscrizione agli albi professionali da parte dei professionisti dipendenti in regime di rapporto esclusivo

    
 
Il 16 aprile u.s. è stata depositata la Sentenza n. 7776/2015, con la quale la Corte di Cassazione, sezione Lavoro, ha respinto un ricorso dell’INPS con cui l’Ente Previdenziale resisteva alla richiesta formulata da un Avvocato, suo dipendente in regime di rapporto esclusivo, per avere rimborsate le tasse di iscrizione all’Albo professionale che è stato tenuto a versare nel corso degli anni per esercitare la sua attività.
La sentenza, richiamando un precedente orientamento espresso dalla stessa corte di Cassazione (sentenza n. 3928 del 20 febbraio 2007) nonché il parere del consiglio di Stato espresso in data 23.02.11, nell’affare 678/10, ha sostanzialmente riconosciuto che, in analogia con quanto accade per nel rapporto di “mandato”, l’ente è tenuto a tenere indenne il dipendente da ogni diminuzione patrimoniale che questi posta subire in conseguenza dell’incarico, riconoscendo la legittimità della richiesta di rimborso.
Crediamo pertanto che tutti i dipendenti del comparto che per esercitare la loro attività sono iscritti ad un albo/ordine professionale, debbano scrivere alle rispettive amministrazioni per metterle in mora e interrompere i termini di prescrizione delle somme E’ da precisare tuttavia, che questo orientamento è valido solo in caso di esclusività del rapporto professionale.
Vi alleghiamo una bozza di modulo di richiesta di rimborso, predisposta dal nostro studio legale, utile per la messa in mora e l’interruzione dei termini di prescrizione.
Nel contempo, vi invitiamo ad informare anche gli Uffici vertenze delle Camere del Lavoro.
 

                     Il segretario nazionale 
                     delle Funzioni centrali
                     Salvatore Chiaramonte
 

 
 
 
 

 
News
 
FP CGIL: La battaglia per chiudere davvero gli OPG…
 

 Roma, 29 maggio 2015   
 

La battaglia per chiudere davvero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari coinvolge direttamente chi lavora per la Salute Mentale.
Aver scongiurato l’ennesima proroga alla chiusura degli OPG italiani è un successo della mobilitazione di tante persone e associazioni, e senza dubbio del comitato stopOPG di cui Cgil e Fp Cgil sono promotori.
Sappiamo bene che la chiusura degli Opg sarà graduale ma niente ora può e deve fermarla. Chiudere gli Opg davvero sarà una vittoria per tutti. Prima di tutto, è chiaro, per le persone che hanno subito e subiscono l’internamento, ma è una grande vittoria anche per gli operatori tutti: degli Opg, dei servizi di salute mentale, dei lavoratori dell’Amministrazione e della Polizia Penitenziaria.
 
Il documento congiunto di CGIL e FP CGIL, che trovate in allegato,  mette al centro il ruolo e il valore del lavoro come contributo decisivo alla mobilitazione per la chiusura degli Opg, per il superamento della logica manicomiale,  per il potenziamento dei servizi socio sanitari, e di quelli del settore penitenziario.
L’impegno, adesso, deve essere finalizzato a costruire in tutti i territori momenti di discussione e confronto aperti, che coinvolgano tutti gli operatori, le istituzioni, la cittadinanza, affinchè la chiusura degli Opg non faccia riemergere logiche manicomiali, come quelle che sottendono alle Rems, che devono essere provvisorie, e lasciare il posto alla presa in carico sul territorio, ai progetti terapeutici individualizzati, per realizzare i quali è necessario dotare i dipartimenti di risorse e personale adeguato.
 

        p. la Segreteria nazionale FPCGIL
Cecilia Taranto               Salvatore Chiaramonte

 
 
 
 
 
 
 

 
News
 
FP CGIL: La battaglia per chiudere davvero gli OPG…
 

 Roma, 29 maggio 2015   
 

La battaglia per chiudere davvero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari coinvolge direttamente chi lavora per la Salute Mentale.
Aver scongiurato l’ennesima proroga alla chiusura degli OPG italiani è un successo della mobilitazione di tante persone e associazioni, e senza dubbio del comitato stopOPG di cui Cgil e Fp Cgil sono promotori.
Sappiamo bene che la chiusura degli Opg sarà graduale ma niente ora può e deve fermarla. Chiudere gli Opg davvero sarà una vittoria per tutti. Prima di tutto, è chiaro, per le persone che hanno subito e subiscono l’internamento, ma è una grande vittoria anche per gli operatori tutti: degli Opg, dei servizi di salute mentale, dei lavoratori dell’Amministrazione e della Polizia Penitenziaria.
 
Il documento congiunto di CGIL e FP CGIL, che trovate in allegato,  mette al centro il ruolo e il valore del lavoro come contributo decisivo alla mobilitazione per la chiusura degli Opg, per il superamento della logica manicomiale,  per il potenziamento dei servizi socio sanitari, e di quelli del settore penitenziario.
L’impegno, adesso, deve essere finalizzato a costruire in tutti i territori momenti di discussione e confronto aperti, che coinvolgano tutti gli operatori, le istituzioni, la cittadinanza, affinchè la chiusura degli Opg non faccia riemergere logiche manicomiali, come quelle che sottendono alle Rems, che devono essere provvisorie, e lasciare il posto alla presa in carico sul territorio, ai progetti terapeutici individualizzati, per realizzare i quali è necessario dotare i dipartimenti di risorse e personale adeguato.
 

        p. la Segreteria nazionale FPCGIL
Cecilia Taranto               Salvatore Chiaramonte

 
 
 
 
 
 
 

Decreti del Ministro dell'Interno recanti la ripartizione del personale con qualifica di Capo Squadra e Capo Reparto.

29.05.2015 – Decreti del Ministro dell’Interno recanti la ripartizione del personale con qualifica di Capo Squadra e Capo Reparto ai sensi dell’art. 141 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217.

 

 

 
News
 
Comunicato

   

Fondo Unico di Amministrazione 2014
(FUA-Fotocopia)
 

Negli incontri del 19 e 26 maggio l’amministrazione ha proposto il “solito” accordo FUA, retroattivo e discrezionale, per l’anno 2014 come se proprio nel 2014 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non avesse subito una riorganizzazione a causa della spending review.
Di fatto non esistono più una Direzione Generale, svariate Divisioni dell’amministrazione centrale, le DRL e 11 uffici territoriali e la stragrande maggioranza dei dirigenti hanno cambiato ufficio; perciò ci domandiamo chi sarà in grado di “valutare” (retroattivamente) oggettivamente il lavoro svolto dal personale del ministero nel 2014? Quali garanzie di una corretta “valutazione” avranno i lavoratori?
Un altro grave motivo, per la FP CGIL, è che a distanza di un anno, nella parte variabile della costituzione del Fondo mancano ancora circa 800.000 euro per l’anno 2013 più i circa 800.000 mila euro per l’anno 2014 (complessivamente circa 1 milione e 600.000 euro), rispetto all’anno 2012, sottratti dal Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) che ad oggi non ha fornito ancora alcuna risposta scritta.
Oltre a ciò, con estrema sorpresa nel corso degli incontri sul FUA abbiamo scoperto l’esistenza di un gruppo, “INFO-DGAI”, della cui costituzione non era stata data dall’Amministrazione nemmeno “l’informativa preventiva”. Aldilà dei compiti che questo gruppo di lavoratori provenienti da alcune DTL, è chiamato a svolgere, non sappiamo da chi siano stati scelti i componenti e con quali criteri, in totale assenza di trasparenza, dimostrando per l’ennesima volta la mancanza di corrette relazioni sindacali.
Infine, a fronte delle richieste delle Organizzazioni Sindacali di aprire dei tavoli tecnici sulle progressioni economiche e mobilità interna l’amministrazione ha sostanzialmente rifiutato ogni possibilità di confronto. L’unica informazione che ci è stata fornita è relativa all’interpello del 23 aprile 2015 (distacchi temporanei presso l’amministrazione centrale); al riguardo ci è stato comunicato che le domande pervenute dal territorio sono 30 circa, dall’amministrazione centrale 15 circa e che la tempistica rimane quella prevista nell’interpello stesso.
Per tutte i motivi sopra scritti, oltre alle motivazioni per cui già da alcuni anni non firmiamo questi accordi FUA-Fotocopia blindati e che oramai da anni contrastiamo, la FP CGIL non ha firmato il Fondo Unico di Amministrazione 2014.        
Roma, 29 maggio 2015
 

                                                      
                        Il Coordinatore nazionale FP CGIL    
                  Ministero del lavoro e delle politiche sociali 
                                 Giuseppe Palumbo

 
 
 
 
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